Psicologia dello sviluppo: "tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma solo pochi se ne ricordano" (Antoine de Saint-Exupéry (1990-1944), il Piccolo Principe)

15.04.2020

"Come cambiano le generazioni. Ai miei tempi era tutto diverso"

Quante volte abbiamo sentito citare queste parole? solitamente provengono da persone adulte, dai più saggi, da coloro che ammiriamo e che ci hanno indirizzato nel nostro cammino. Ma cosa c'è di vero? sicuramente il cambiamento. Il tempo scorre e le persone si adeguano alla società, alla cultura, alla tecnologia. Il confronto tra le varie generazioni comporta sempre punti di vista differenti, scambi ideologici e allo stesso tempo il tempo dell'incontro. Le persone cambiano in base agli sviluppi della società, allo status sociale, al ruolo che rivestono nel gruppo di appartenenza, alle esperienze che fanno durante tutto l'arco della propria vita. Le persone cambiano e si dimenticano che un tempo sono stati bambini e che nonostante le epoche differenti, i bambini amano sorprendersi, amano giocare, amano stupire e stupirsi, ieri come oggi. I bambini sono curiosi e questo è indipendente dal movimento del mondo. Tutti noi siamo stati bambini. Quando mai ci soffermiamo a pensarci? 

Ecco quando ho scelto la facoltà da intraprendere, quando ho pensato "che cosa voglio fare da grande?" lì mi sono ricordata di quando ero una bambina. Sembra quasi un paradosso, più crescevo più pensavo a me bambina.  


Così mi sono soffermata su cosa significhi davvero essere un bambino e dover avere a che fare con i grandi. Sì, è proprio così, i piccoli devono fare un grande sforzo per essere compresi dalla vita frenetica degli adulti e non sempre questa fatica viene ripagata adeguatamente. Esattamente come fu scritto nel Piccolo Principe: "gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre costretti a spiegar loro le cose".  

I bambini di ieri saranno gli adulti di domani, i bambini che siamo stati sono gli adulti di oggi e in ogni adulto è nascosto il proprio bambino interiore. Lo stratagemma per vivere un'esistenza più appagante sarebbe proprio quello di riscoprirlo e di ascoltarne la voce. I bambini  non sono adulti in miniatura, anzi spesso sono gli adulti a essere bimbi più cresciuti. I bambini sono tutti diversi, gli esseri umani per definizione si distinguono gli uni dagli altri per le proprie caratteristiche più peculiari, più particolareggiate, ma non sempre questo cambiamento è vissuto dal singolo soggetto come qualcosa di speciale. Il cambiamento spaventa, la diversità spaventa. Tendiamo spesso a volerci unificare agli altri, ad omologarci alla società e ai nostri compagni, amici, colleghi. Sembra che più si è in tanti più le cose acquistano valore. Quello che dovremo ricordarci e imparare dai bambini invece è proprio l'esatto contrario: tutto ciò che creiamo, pensiamo, scopriamo è unico e irripetibile ed è proprio la sua diversità a costituirne valore. Un bambino vede in uno scarabocchio la sua famiglia, la sua casa, un auto, un super eroe e quando lo fa vedere a un adulto beh, quell'adulto ha bisogno di sapere dal bambino che cosa rappresenti. Bene, oggi dovremo tornare a fare quell'esercizio. Iniziamo ad essere padroni di quello scarabocchio, a vedere con i nostri occhi unici e a credere fortemente in ciò che creiamo..